La verità non è mai palese...bisogna cercarla autonomamente

7 novembre 2008

L'Italia che non esiste

Vivo in un paese che ormai non esiste più, in cui ognuno pensa a sé e il valore sociale si affievolisce lentamente al tramonto dell’umanità intera. Non esiste più l’integrazione sociale; c’è chi ha paura di mettere il naso fuori casa ed essere aggredito e c’è chi resta in casa per problemi di salute e rifiuta il dialogo e il confronto reale con altre persone con problematiche analoghe, e preferisce essere quotidianamente accompagnato dal nuovo grande faro mediatico della televisione.
La scuola pubblica sta scomparendo. Diventerà un’azienda con partecipazioni private ed un capo manager al quale i dipendenti dovranno obbedire inesorabilmente, come già accade ora nelle scuole private; i dipendenti saranno sottopagati, la libertà di insegnamento sparirà, e ci saranno scuole per ricchi e scuole per poveri.
Un esempio al quale si sono voluti ispirare gli ideatori italiani della trasformazione delle scuole in Fondazioni lo possiamo trovare negli Stati Uniti.
Nel libro di Naomi Klein, NO LOGO, è messo in evidenza il fenomeno ormai reale della presenza di partecipazioni private nelle scuole americane. Essendo ogni scuola sponsorizzata da un’azienda, ve ne sono alcune in cui in ogni classe è dislocata una tv fissa al muro che ogni ora si accende automaticamente per qualche minuto e manda in onda la pubblicità della ditta che sovvenziona la scuola. LA TV è programmata in modo tale da non potersi spegnere…i ragazzi sono poi costretti ad andare a scuola con indumenti firmati della firma o logo della ditta sponsor. E’ noto il caso di un alunno che rifiutandosi di indossare il logo dello sponsor ed anzi indossando il logo della ditta rivale, venne sospeso.
L’Italia è un paese di cittadini che non esistono più…i programmi tv esistono per loro.
continua....

scritto da Silvia

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

terribile sta storia delle tv americane (quando poi penso che invece fecero una battaglia per evitare che si leggessero delle favole nelle scuole, per paura di fare violenza psicologica ai bambini!!! e questa cos'è?)

Anonimo ha detto...

ciao, sì, se leggi il libro di NAOMI Klein c'è scritto molto di più. Non sapevo la storia delle favole...quando successe?ciao
silvia